Incontro con Elio Fiorucci

Incontro con Elio Fiorucci è l’evento di punta del Premio Jung Italian Style 2014, in occasione della mostra allestita presso l’ISFCI Istituto Superiore Fotografia Comunicazione Integrata di Roma.

Nell’Incontro con Elio Fiorucci, il pubblico colto e attento ascolta la sua storia, mettendo in risalto segreto del suo successo di mercato. Il desiderio di innovare i rapporti sociali, di rendere più liberi giovani e cittadini tutti che aleggiava nella società degli anni 60. Fiorucci nelle sue produzioni racconta il desiderio di colore, pace, fratellanza e amore che riecheggiavano negli slogan degli hippie “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, “Fate l’amore, non la guerra”. Inoltre, la ricerca sfrenata della totale libertà, è il segreto dei colori sgargianti, dell’allegria e del successo ininterrotto per oltre quarant’anni.

L’esplosione della fotografia tra i giovani è certamente legata all’esplosione della tecnologia che è ormai accessorio indissolubile dal nostro tempo. Tuttavia le grandi potenzialità creative di cellulari e smartphon  sono troppo spesso sconosciute ai più, fomentando così la sovrapproduzione di immagini e contenuti scarsissimo livello. In questa ottica, un premio di fotografia centrato sul confronto multidisciplinare, mira proprio alla formazione trasversale per una rinnovata ricerca della qualità espressiva e progettuale, e molto altro.

Fiorucci affascina con il racconto della sua avventura di vita e di lavoro dal primo negozio a Milano nel 1962 alle continue innovazioni, agli incontri con artisti ed architetti per progettare un mondo migliore, sfatando miti e luoghi comuni sulle tecniche di vendita. “Quando mi chiedono delle ricerche di mercato e di come si costruisce un marketing di successo – racconta Fiorucci – io rispondo che la cosa è molto semplice. Basta voler bene al proprio pubblico e il successo arriva da se. Il giusto prezzo, un prodotto di pregio per suscitare il sorriso e l’affetto dei clienti”

Alla domanda su quale sia il rapporto tra fotografia e moda, Fiorucci risponde raccontando dell’incontro con Luciano Benetton e Oliviero Toscani una sera a cena. “La qualità dei filati, dei modelli e dei colori dei maglioni di Benetton, erano comunicati dal prodotto stesso. Perciò – racconta Fiorucci – la comunicazione doveva raccontare molto altro, doveva raccontare la serietà aziendale ed il suo impegno per la società e per l’ambiente. Così Toscani fece una prima campagna mettendo insieme ragazzi di razze diverse con maglioni di colore diverso e lancio lo slogan United Colors of Benetton. Questo slogan divenne parte integrante del marchio Benetton”.

Fiorucci continua dando un suggerimento accorato ai molti giovani presenti “La tecnica va imparata dai fotografi professionisti, ma la differenza di qualità sta nel contenuto, nella visione che ciascuno mette”.

Infine Elio Fiorucci racconta per progetto che porta avanti dal 2010 e per il quale ha avuto la nomina ad Ambasciatore dell’EXPO. “Ricordiamoci che il rispetto del Pianeta passa attraverso il rispetto per gli animali. E così pure il nostro progresso. Lo diceva anche Gandhi: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali”. Esiste poi un altro punto di vista da cui osservare la realtà e che ci può far riflettere ulteriormente. Quello che Conservation International chiama “Our Humanifesto”: “Nature does’nt need people. People need nature” (La natura non ha bisogno degli uomini. Sono gli uomini ad avere bisogno della natura). La natura si evolve continuamente, trasformandosi e adattandosi perfino ai nostri comportamenti sbagliati. È evidente che la natura può sopravvivere anche se noi scompariamo”.

Perciò, continua Fiorucci, “Cerchiamo di tradurre in un codice deontologico le regole di una convivenza armoniosa, di un condivisione equa. Mettendo nero su bianco i nostri doveri verso gli animali, verso la natura, verso l’ambiente. Verso il prossimo. Riducendo gli sprechi e riscoprendo l’empatia”.

Parallelo42 incontro con Elio Fiorucci

È bella e comunicativa la mostra dei lavori del Premio Jung Italian Style. Il premio è il tentativo di incontro tra due mondi ancora troppo distanti: il mondo della scuola e il mondo del lavoro. La fotografia è sempre ed ancora uno strumento di narrazione di contenuti che devono essere negli occhi di chi racconta prima di tutto, come ha sottolineato, Elio Fiorucci, nell’incontro a chiusura del progetto. Lo stesso allestimento della mostra, divisa per argomenti, che sono anche scuole e partner, vuol essere il racconto dei laboratori sviluppati all’interno delle aziende che hanno accolto l’invito ad incontrare scuole e studenti. 27 workshop con 15 partner e 18 scuole di 6 regioni d’Italia.

Inoltre scopri tutte le produzioni per trovare quella più adatta a te. Trovi video sul nostro canale Youtube