Michelangelo Pistoletto Pierluigi Sacco

Michelangelo Pistoletto Pierluigi Sacco estratto della raccolta Parallelo42_06 ARTE

Michelangelo Pistoletto Pierluigi Sacco di seguito brevi selezioni dei testi delle interviste.

[…]  Maria Antonietta Firmani bene provo a farle una domanda che potrebbe sembrare oziosa in quanto relativa ad una problematica immensa come quella della “guerra infinita” in cui viviamo. Dunque, revoca dell’embargo sugli armamenti in cambio di maggiore attenzione ai diritti umani. Mi sembra una contraddizione in termini. Esiste una alternativa economica all’industria degli armamenti? La capacità di rispetto dei diritti umani non è forse legata al livello culturale di un popolo?

Michelangelo Pistoletto lei dice una cosa che è cruciale, quello dell’economia legata alla guerra è uno degli argomenti più problematici che dobbiamo affrontare. L’industria degli armamenti produce il più alto reddito nella società occidentale e non solo in questa. Al secondo posto è la produzione e spaccio della droga. Anche la prostituzione è un affare colossale. I peggiori vizi umani, costituiscono il più alto reddito capitalistico e il migliore strumento per chiunque nel mondo miri al potere. Il consumo di armi è in costante aumento non solo per ragioni economiche ma anche per ragioni religiose (non certo disgiunte da quelle del potere). […]

[…] Maria Antonietta Firmani Esiste reticenza a preoccuparsi dell’evoluzione anche etica della società malgrado il riconosciuto vantaggio a lungo termine di tale atteggiamento? Ovvero governi e imprese, fanno sistema nell’impegno a creare sviluppo culturale sostanziale con maggiore attenzione alla qualità formativa con la giusta relazione tra cultura umanistica e tecnologica?

Pier Luigi Sacco Finché si rimane sul piano delle parole, tutti prestano grandi attenzioni alle questioni etiche. Ma non appena si passa dalle dichiarazioni di principio alle scelte ci si rende conto dell’amara realtà: l’etica comporta sacrifici e rinunce, una cosa meno facile da spiegare, ad esempio, ai cittadini-elettori, che raramente premiano chi parla di rinunce: e sono quegli stessi elettori che magari applaudono Bono quando chiede di condonare il debito dei paesi del terzo mondo. E questo vale non soltanto per le emergenze ambientali o umanitarie, ma anche per quelle culturali.

Viviamo in un’epoca nella quale l’uomo non ha mai avuto a disposizione tante risorse ed opportunità per coltivare la propria intelligenza, per ampliare il proprio orizzonte mentale, per affrontare con cognizione di causa ciò che è diverso o inatteso, ciò che mette in questione le convinzioni consolidate. E malgrado tutto questo nella nostra società continuano a crescere i fondamentalismi, l’intolleranza, […] (p.s. oggi, nel 2021 abbiamo nuovi fondamentalismi e intolleranze)

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