Alberto Diaspro Ria Berg

In questo audio il prezioso incontro con Alberto Diaspro scienziato e Ria Berg archeologa. L’intervista è in Contemporaneamente di Mariantonietta Firmani, il podcast divulgato da Artribune.com e Parallelo42.it

Alberto Diaspro e Ria Berg ci regalano un incontro straordinario tra storia e scienza, uomo e natura. Ci raccontano di obbligo della bellezza e garanzia dell’autonomia conoscitiva, fino alla sinestesia di tutti i sensi. Indagine scientifica e ricerca archeologica sono processi di conoscenza senza fine. La ricerca di base amplia la meraviglia e difende l’acquisizione della conoscenza fondamentale per tutta l’umanità, anche per vincere i preconcetti. I romani producevano oggetti standardizzati, sempre multifunzionali, carichi di affetti e memorie. La fisica fondamentale e l’archeologia, su scale di tempo differenti, studiano il passato per leggere il futuro, e molto altro.

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BREVI NOTE BIOGRAFICHE DEGLI AUTORI

 

Alberto Diaspro è direttore di ricerca della linea di Nanoscopia e del Nikon Imaging Center di IIT (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova). Professore ordinario dell’Università di Genova e membro dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere. Il suo gruppo di ricerca all’IIT è leader mondiale in nanoscopia ottica e biofisica alla nanoscala.

Autore di oltre 400 articoli su riviste internazionali e 6 libri con oltre 17000 citazioni, autore della rubrica “Scienza” ogni lunedì su La Repubblica Genova. Poi, nel 2020 ha pubblicato “Quello che gli occhi non vedono”, una storia moderna di ricerca e microscopia. Cura eventi internazionali: seminari “Scienza condivisa” al Palazzo Ducale, l’esposizione “Pop Microscopy” al Museo di Storia Naturale di Genova e negli USA, e molti altri. Ed anche, partecipa al Festival della Comunicazione di Camogli, è Presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova dal 2016. Inoltre riceve premi per contributi all’educazione scientifica tra cui: l’Emily M. Gray Award della Biophysical Society 2014, e il premio per la Comunicazione Scientifica, della Società Italiana di Fisica 2019. Nel 2022 ha ricevuto il Gregorio Weber Award per l’eccellenza nella ricerca in fluorescenza.

 

Ria Berg docente di Archeologia classica all’università di Helsinki, direttrice dell’Institutum Romanum Finlandiae, l’accademia finlandese per gli studi classici e umanistici a Roma dove ha ricoperto diversi ruoli dal 2001. Internazionalmente nota per le sue ricerche su Pompei, sulle donne nell’antichità e sull’instrumentum domesticum del mondo romano.

Anzitutto, individua origini e criticità, del rapporto uomo-natura nel mondo occidentale, analizzando l’evoluzione nell’età imperiale, dal villaggio alla metropoli, alla tarda antichità. E indaga tale relazione: sia nell’ambiente costruito sia in arte e letteratura; sia nel significato personale ed esperienziale, sia in senso sociale, etico e filosofico. Poi analizza contesto e funzione degli oggetti d’uso quotidiani e i loro significati culturali, ossia i legami col genere e l’etnicità. Studia le case di Pompei e Ostia, la relazione tra interno ed esterno, i giardini, le decorazioni pittoriche e scultoree, ornamenti degli utensili. Inoltre, pubblica numerosi articoli in riviste scientifiche e molti volumi tra cui: The Roman Courtesan. Archaeological Reflections of a Literary Topos, 2018. Ed anche: Tangible Religion. Materiality of Domestic Cult Practices, 2021. È in stampa per Erma dl Bretschneider un’ampia monografia sul “mundus muliebris”, ricerca avvitata con la tesi di dottorato in studi classici all’università di Helsinki nel 2010.

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