Immagini contemporanee

Immagini contemporanee al MiArt è l’evento realizzato con la straordinaria collaborazione di MiArt e del direttore artistico Giacinto Di Pietrantonio. Un incontro con tre protagonisti indiscussi del mondo della cultura e dell’arte contemporanea: Gillo Dorfles, Elio Fiorucci, Daniele Puppi. Immagini contemporanee al MiArt è l’incontro realizzato da Parallelo42 a cura di Mariantonietta Firmani. Inoltre l’evento è nato dalla raccolta Parallelo42_09 Immagine.

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Inoltre è un incontro per raccontare di tante immagini della società. A partire da quelle che traspaiono dal mondo dell’arte che sa coinvolgere e rappresentare pensieri e desideri dei individui, originando evoluzioni, mode e tendenze. Immagini raccontate da Gillo Dorfles raffinatissimo storico, acuto ed imparziale osservatore della contemporaneità. Nonché da Elio Fiorucci cresciuto con l’etica del rispetto per la vita, il gusto dello stare bene, e la ricerca della gioia di vivere tra amore e colori. Come anche da Daniele Puppi artista impegnato nella ricerca di nuove sintesi linguistiche, per creare cortocircuiti sensoriali tra l’io e lo spazio. In fine ma non per ultimo, da Giacinto Di Pietrantonio direttore della GaMeC di Bergamo, curatore, critico, interprete dello spazio vivo e vitale dell’arte contemporanea.

Immagini propositive, con le quali attivare un luogo di contrasto all’impoverimento progressivo e inesorabile dei luoghi massmediatici.

Ovvero dell’impoverimento funzionale allo svuotamento di senso dell’io e del suo rapporto con la società, dove si da sempre più spazio a notizie angoscianti. A partire da centinaia di guerre sparse per il pianeta, catastrofi naturali, e poi ancora corruzione diffusa e individualismo esasperato. Continuando con politici e società corrotte, uomini di potere e industriali privi di passione sociale ed idee innovative per salvare la creatività dei territori. Poi, condividendo il pensiero di Karl Popper in cattiva maestra televisione. “Si offrono all’audience livelli di produzione sempre peggiori e l’audience li accetta. Purché ci si metta sopra del pepe, delle spezie, dei sapori forti, che sono per lo più rappresentati dalla violenza, dal sesso e dal sensazionalismo.” Alla fine, come la ricerca artistica ha saputo rinnovare continuamente se stessa, così noi pensiamo che dal pensiero dell’arte, si possa ripartire per rinnovare davvero il quotidiano di ciascuno. […]

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